Un commentaire intéressant à la 5ème interview

http://www.positanonews.it/articoli/86536/costa_concordiala_verita_del_comandante_schettino_presto_tutti_dovranno_chiedere_scusa.html

TRADUCTION DE MEZIGUE

Presto tutti dovranno chiedere scusa

Bientôt ils devront tous faire des excuses

Dubito che saranno in molti a fargli le scuse, e non perché in parte non le meriti, ma perché fin dall’inizio di questa brutta faccenda buona parte dell’opinione pubblica è stata dirottata contro di lui da una mente molto abile.

La mente abile è quella di Costa crociere ed anche quella di quel finto eroe De Falco, il quale è stato in realtà più stupido o più vile, a seconda di come la si vuole vedere; il resto è stato condito da giornalisti consapevoli del fatto che in giro è pieno di stupidi che quando c’è da deridere e insultare riempiono le piazze, senza pensare che un giorno potrebbe toccare a loro: oggi come allora, quando la folla sputava in piazza contro i condannati a morte.

Partiamo dall’erore De Falco, che è laureato in legge e da quel che so non ha mai comandato una nave, però ordina ad uno che non vede, in una situazione che non conosce, di salire su una nave rovesciata, al buio. E poi consegna una registrazione (che dovrebbe andare dritta ai magistrati e non alle radio) per distogliere l’attenzione sul fatto che le Capitanerie di porto vengono costrette a tacere su certe pratiche marittime, proprio dal potere politico degli armatori, i quali se tutto va bene promettono posti di lavoro e posizioni allettanti agli ex delle Capitanerie, ma se va male… E siccome è andata male, prima che qualcuno gli chiedesse spiegazioni il buon De Falco ha esposto al pubblico il suo « coraggio » nel fare scaricabarile ed inveire su un uomo che in quel momento non poteva difendersi. Se fosse stato un eroe, avrebbe dovuto denunciare prima ciò che succedeva da anni in quel tratto di mare (e i pescatori lo sanno) rischiando del suo… E invece che ha fatto?

Quanto alla Costa crociere, i conti si fanno presto: per offrire crociere a prezzacci risparmia sulla manutenzione, imbarca personale straniero pagato poco più di 500 $ al mese (da alcuni documenti processuali risulta che Schettino in un rapporto di un anno fa o poco più, avesse giudicato ACCETTABILE MA IN PEGGIORAMENTO la qualità del personale di bordo), perché per quella cifra un italiano non starebbe mai dei mesi in mare. Poi, con meno intelligenza, sul ponte di comando mette un timoniere indonesiano che non intende l’italiano e capisce male l’inglese, ma, ancora peggio, che in una situazione di emergenza inverte la direzione di virata accentuando la deriva della poppa della nave e causando l’urto.

A proposito dell’urto, vanno fatti i complimenti ai giornalisti che hanno deriso il Comandante dicendo che non poteva ignorare l’esistenza delle Scole: ebbene, lo scoglio o basso fondale che ha cercato di evitare non era ovviamente la Punta delle Scole… Ma è troppo difficle capirlo… Se non ci fosse stata la virata in emergenza per evitare lo spuntone di roccia e la manovra sbagliata del timoniere, quello neanche l’avrebbero toccato.

Certo, il Comandante è colpevole per essersi avvicinato a velocità sostenuta, per aver creduto a ciò che il suo ex comandante Palombo gli aveva detto e per essersi piegato alle pressioni della Costa crociere.

Ma ciò che è successo dopo, con un equipaggio preparato e soprattutto una nave decente, non avrebbe tolto la vita a quei 32 sfortunati che, se questo processo non tira fuori la verità, saranno morti inutilmente.

Si accusa il Comandante di non aver subito messo a mare le scialuppe, ma siamo sicuri che potesse farlo? La nave si è subito inclinata, quindi per precauzione bisognava prima stabilizzarla, cosa che si poteva fare usando le casse zavorra; ma le pompe non hanno funzionato. Non funzionavano neanche le pompe di evacuazione dell’acqua, che avrebbero fatto guadagnare tempo prezioso.

A quel punto come si faceva a calare le scialuppe, senza sapere -visto anche che il computer necessario a fare la simulazione dell’allagamento e a calcolare il tempo di galleggiamento e soprattutto l’assetto che la nave avrebbe mantenuto- come si sarebbe inclinata la nave? Chi ha parlato a vanvera in questi mesi se la sarebbe sentita di dare un ordine del genere? In una nave grande come quella, non è come andare su un gommone: senza computer è impossibile fare calcoli.

E tutto, pompe e sistemi di emergenza compresi è andato in avaria perché i generatori elettrici principali si sono allagati per la falla e quello ausiliario, che pure stava 6 piani sopra l’acqua, non poteva alimentare nulla perché il quadro elettrico cui doveva collegarsi era sotto il livello dell’acqua.

Forse quella nave qualche problema l’aveva davvero….e forse chiamare l’armatore (la Costa) serviva proprio ad avere consigli tecnici da chi la nave la conosceva tecnicamente…

Non a caso quella sera nell’unità di crisi della Costa c’erano due ingegneri del RINA…forse perché sapevano di aver omologato una nave che non andava benissimo…

Queste ed altre cose devono uscire al processo, altrimenti continueremo a correre rischi liquidando l’incidente come la conseguenza dell’inettitudine di un uomo, che forse tanto incapace non doveva essere, visto che per 6 anni ha portato in giro per il mondo le navi Costa. Forse dietro il suo comportamento c’è qualcosa di più…che spiega come mai pochi anni fa sia uscito dal porto di Palermo e da quello di Marsiglia con il vento fortissimo…magari non per spacconeria ma perché gli era imposto di rispettare le tabelle di marcia… Perché non poteva far saltare una tappa di una crociera…

Ma la faccenda è lunga…

Je me doute qu’ils vont être nombreux à lui faire des excuses, et non pas parce que en partie il ne le mérite pas, mais parce que depuis le début de cette vilaine affaire une bonne partie de l’opinion publique a été orientée vers lui par un esprit très malin.

Les esprits malins sont celui de Costa Croisières et aussi celui du faux héros De Falco, lequel a été en fait le plus bête ou le plus méchant, au choix ; la suite a été menée par des journalistes chevronnés conscients du fait qu’il entre  en scène tout un troupeau d’imbéciles qui arrivent dès qu’il s’agit de se moquer et d’insulter sans penser qu’un jour ça peut très bien leur tomber dessus à leur tour, aujourd’hui comme jadis quand la foule crachait dans les rues sur les condamnés à mort.

Commençons par le héros De Falco, qui est un diplômé en droit et duquel je sais qu’il n’a jamais commandé un navire, qui ordonne pourtant à quelqu’un qu’il ne voit pas, dans une situation qu’il ne connait pas, de monter sur un bateau couché dans l’obscurité la plus complète. Et qui met ensuite en circulation un enregistrement (qui aurait du aller directement aux magistrats et non pas aux medias) pour détourner l’attention du fait que la Capitainerie du port est obligée de garder le silence sur certaines pratiques maritimes fortement conseillées par  les armateurs qui ont choisi de les adopter, lesquels, , promettent des emplois et des postes alléchants aux anciens de la Capitainerie si tout se passe bien, mais si ça se passe mal …
Et puisque ça s’est mal passé, avant que quelqu’un ne lui demande des explications, le bon De Falco a montré au public son «courage» en prenant à partie et en invectivant un homme qui, à ce moment-là ne pouvait pas se défendre. Si il avait été un héros, il aurait dénoncé le premier ce qui se passe depuis des années dans cette zone de la mer (et que les pêcheurs savent aussi) au péril de sa … Et qu’est-ce qu’il a fait en vérité ?  

En ce qui concerne Costa Croisières, les comptes sont vite faits : pour offrir des croisières à prix réduits,  on économise sur la maintenance, on embauche du personnel étranger payé un peu plus de 500 $ par mois (d’après  les documents du procès on constate que Schettino dans un rapport d’il y a un an ou un peu plus, avait jugé la qualité de l’équipage ACCEPTABLE MAIS QUI ALLAIT EN SE DETERIORANT) parce que pour cette paye-là un italien resterait jamais des mois entiers en mer. Puis (comme c’est intelligent !) ils affectent à la passerelle un timonier  indonésien qui ne connait pas l’italien et comprend mal l’anglais, et pire encore, qui inverse le sens de rotation dans une situation d’urgence, ce qui accentue la dérive de la poupe du navire et provoque le choc.

À propos du choc, il convient de féliciter les journalistes qui ont ironisé sur le Commandant en disant qu’il ne pouvait pas ignorer l’existence du Scole : eh bien, le rocher ou bas-fond qu’il a cherché à éviter n’était évidemment pas la Pointe du Scole … Mais ça, c’est trop difficile à comprendre … S’il n’y avait pas eu la rotation en urgence pour éviter l’éperon rocheux et la manœuvre ratée du timonier,  l’éperon rocheux, ils l’auraient quand même heurté.

Bien sûr, le Commandant est coupable de s’être approché à grande vitesse, d’avoir cru ce que son ancien Commandant, PALOMBO, lui avait dit et d’avoir cédé à la pression de Costa Croisières.

Mais ce qui s’est passé ensuite, avec un équipage préparé et surtout un navire décent, n’aurait pas couté la vie de ces 32 infortunés qui, si ce procès ne fait pas ressortir la vérité, seront morts pour rien.

On accuse le commandant de n’avoir pas immédiatement mis les chaloupes de sauvetage à la mer, mais sommes-nous surs qu’il pouvait le faire? Le navire a de suite commencé à s’incliner de sorte que par précaution il fallait d’abord le stabiliser, ce qui aurait pu être fait en utilisant les réservoirs de ballast – mais les pompes de ballast n’ont pas fonctionné. N’ont pas fonctionné non plus les pompes d’évacuation de l’eau, qui auraient fait gagner un temps précieux.

À ce moment-là, comment faisait-il pour descendre les chaloupes, sans savoir – attendu aussi que l’ordinateur nécessaire à la simulation d’inondations et le calcul du temps de flottaison et surtout la position que le navire allait garder  – sans savoir comment le navire allait s’incliner ? Ceux qui ont raconté toutes ces bêtises pendant ces derniers mois aurait-ils été capables de donner un tel ordre ? Sur un bateau grand comme celui-là, ce n’est pas pareil que sur un bateau ordinaire : il est impossible faire les calcul sans ordinateur.

Et tout, y compris les pompes et les systèmes d’urgence, est tombé en panne parce que les générateurs d’électricité principaux ont été inondés pendant que se faisait la fente sur la coque et le générateur auxiliaire, qui était pourtant 6 étages au-dessus de l’eau, ne pouvait rien alimenter parce que le panneau électrique auquel il était connecté était, lui, en dessous du niveau de l’eau.

Peut-être ce navire avait-il vraiment un problème …. et peut-être que l’appel à l’armateur (Costa) a été fait en réalité pour avoir des conseils techniques de la part de  ceux qui le connaissaient techniquement  …

Ce n’est pas un hasard si ce soir-là dans le comité de crise il y avait deux ingénieurs français du RINA … peut-être était-ce parce qu’ils savaient avoir homologué un navire qui ne fonctionnait  pas très bien …

Ces choses-là et d’autres encore doivent ressortir au cours du procès, aitrement nous continuerons à courir des risques en concliant que l’accident est la conséquence de l’incapacité d’un homme, qui peut-être n’était pas si incompétent que ça, attendu que pendant six ans il a conduit les navires de chez COSTA un peu partout dans le monde. Peut-être que derrière son comportement il y a quelque chose d’autre … qui expliquerait pourquoi, il y a quelques années, il est sorti du port de Palerme et de celui de Marseille par  vent très fort … peut-être pas par bravade, mais parce qu’il était tenu de se conformer aux feuilles de route … Parce qu’il ne pouvait pas faire sauter une étape d’une croisière …

Mais ceci est une longue histoire …

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